Di seguito è riportato il testo della lettera pubblica da IlMattino e Positanonews.
Gentile direttore,
scrivo per denunciare la situazione vergognosa in cui versa il trasporto pubblico in Campania e, in particolare, in costiera amalfitana. Negli ultimissimi anni, ad un aumento sproporzionato e ingiustificato delle tariffe degli autobus Sita, è corrisposto un progressivo ed inaccettabile peggioramento del servizio. Spesso capita che le vetture - vecchie anche di 25/30 anni - si fermino per un guasto e i passeggeri rimangano "sequestrati" per ore, anche in autostrada, con la speranza che arrivi in soccorso il successivo autobus di linea e che su quest'ultimo ci siano almeno i posti per viaggiare in piedi, cosicché i tempi di percorrenza si dilatano assieme allo stress e alla rabbia. Il numero di corse tagliate è tale che quasi sempre si viaggia su autobus sovraffollati che non rispettano le norme di sicurezza ed aspettare la coincidenza è diventato un esercizio per i nervi, laddove - ad esempio - di domenica è impossibile andare da Napoli a Salerno.Tutto ciò, a volte, è aggravato dalla presenza di delinquenti e di drogati che si spostano senza biglietto e bivaccano sugli autobus senza nessun controllo. Mi chiedo quanto sia equo far pagare 4 euro agli studenti o a chi va a lavorare a Napoli se, poi, chi non convalida il biglietto non viene mai pizzicato dai controllori che, nelle rare volte in cui ci sono, fanno finta di non vedere. Inoltre la Sita minaccia che, con decorrenza dal 1° gennaio prossimo, uscirà dal Consorzio Unico Campania con la conseguenza che sarà necessario acquistare un altro biglietto per usufruire di un altro autobus o della metropolitana e chi va e torna da Napoli dovrà pagare circa 11 euro al giorno. Per di più alla costiera amalfitana è stato riservato il trattamento peggiore: ad esempio il pullman della tratta Napoli-Amalfi del 24/10/2011 (percorsa in 4 ore) aveva le porte rotte che tra l’altro facevano un rumore tremendo, il bagagliaio difettoso che obbligava l'autista a scendere ad ogni fermata per sistemarlo e il motore in agonia che sembrava non farcela ad ogni salita. Di tutto questo ho parlato con il conducente chiedendogli perché non facciano presente, in sede sindacale, che lavorare in queste condizioni comporta uno stress notevole. La risposta è stata inequivocabile: sarebbe inutile.
Sicuro che molti passeggeri condividono i disagi dello scrivente, auspico un’adesione al gruppo face book Mobilitazione contro la Sita (http://www.facebook.com/pages/Mobilitazione-contro-la-Sita/137223496378056), nonché al blog http://mobilitazionecontrolasita.blogspot.com allo scopo di convincere chi di dovere a considerare i passeggeri parti di un rapporto che esige una precisa prestazione contrattuale e non delle bestie.
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